Nonostante numerosi studi dimostrino che l’area fosse popolata fin dell’epoca neolitica, l’antica città di Jerash così come la conosciamo oggi risale all’epoca di Alessandro Magno, considerato il suo fondatore insieme al suo generale Perdicca.

Il suo massimo splendore si ebbe dopo il 63AC, quando per volere di Pompeo fu annessa alla provincia romana di Siria ed entrò a far parte della Decapoli, insieme a Philadelphia (Amman), Petra, Damasco e altre 6 città dell’area, accrescendo enormemente i suoi commerci, anche grazie alla protezione e alla pace che gli imperatori romani Traiano e Adriano riuscirono a garantire in tutta l’area.

 

 

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Nel corso dei secoli Jerash è stata dominata da Bizantini, Arabi Musulmani e persino dai Crociati, che qui bruciarono una fortificazione costruita nei pressi del tempio di Artemide nel XII secolo. Nel medioevo fu poi abbandonata e “dimenticata” sotto la sabbia del deserto fino a circa 75 anni fa, quando sono iniziati gli scavi di recupero e restauro.

Oggi Jerash è considerata una delle città romane, fuori dall’Italia, meglio conservate al mondo, tanto da essersi guadagnata l’appellativo di “Pompei d’Arabia”.

La città si estendeva secondo un tipico schema rettangolare, come da tradizione romana, il suo Cardo, la via principale, riporta ancora la pavimentazione originale per oltre 800 metri.

L’intera città era racchiusa tra due porte, quella di Damasco a Nord (dedicata a Traiano) e quella di Philadelphia (Amman) a sud.

All’interno della città è possibile ammirare edifici perfettamente conservati come il tempio di Diana, la Piazza Ovale, il Ninfeo e due teatri.

 

Arco di Adriano

Costruita nel 129DC in occasione della visita dell’imperatore Adriano in città, ci dà l’idea del progetto di espansione della città stessa verso sud. Progetto purtroppo mai portato a termine.

 

Porta di Traiano

Si tratta della porta settentrionale della città, chiamata anche Porta di Damasco. Venne rinominata “di Traiano” nel 113DC a seguito del terremoto che danneggiò la città, in quanto l’imperatore diede il suo benestare affinché venisse ricostruita.

 

Ippodromo

Questo ippodromo, considerato il più piccolo tra quelli di epoca romana è lungo 245 metri, con una capienza massima di oltre 15000 spettatori. Si pensa sia stata costruito tra il secondo e il terzo secolo dopo Cristo e veniva utilizzato per gare di atletica e corse con le bighe. A partire dal quarto secolo venne utilizzato nella parte nord come anfiteatro per gli spettacoli con i gladiatori, nel sesto secolo venne trasformato in una cava e alcuni artigiani approfittarono delle sue rovine per costruire il proprio negozio. Qui ancora oggi è possibile rivivere l’esperienza di una vera competizione tra bighe grazie all’associazione RACE, che ogni giorno inscena gare tra bighe e gladiatori.

 

Tempio di Diana Artemide

Il tempio di Artemide fu costruito sul punto più alto della città di Jerash e si sviluppava su 3 piani. Al suo ingresso si trova un porticato di 11 colonne (12 in origine) in stile corinzio perfettamente conservate, alte 12 metri e pesanti dalle 2 alle 4 tonnellate, che davano accesso al tempio. All’interno del tempio, ricche decorazioni in marmo e statue ci danno l’idea dell’importanza di questo edificio per i cittadini di Gerasa. Nel XII secolo il tempio fu trasformato in fortino dagli arabi e successivamente dato alle fiamme dal Re di Gerusalemme Baldovino II. I segni delle fiamme sono ancora visibili sulle pareti del tempio.

 

Piazza Ovale

Di dimensioni notevoli, 90 per 80 metri, era il fulcro della città. Circondata da un ampio marciapiede sormontato da colonne in stile ionico ancora oggi visibili. Al centro della piazza due altari e una fontana. Questo colonnato ha resistito ad intemperie e terremoti grazie alla sua flessibilità. A dimostrazione di questo è possibile osservare la flessibilità delle colonne inserendo un cucchiaio in una delle sue fessure e la colonna con le mani . Il cucchiaio si muoverà da solo su e giù grazie all’oscillazione.

Ninfeo

Questa fontana, costruita su due piani, di cui il più basso in granito rosa, era uno dei luoghi di ritrovo preferiti della città, per la sua bellezza, per i suoi spazi e per la sua capacità di rinfrescare. Sormontato da una semicupola a forma di conchiglia, l’acqua veniva riversata in una grande vasca a cascata tramite statue con sembianze di ninfee che lo decoravano per poi defluire sulla strada attraverso 7 teste di leone. L’acqua incanalata in entrambi i lati della strada serviva a tenere puliti i passaggi e a trasportare le sporcizie al di fuori della città.

 

Cattedrale

Edificata quasi al centro del cardo e vicino al Ninfeo, questa struttura risale al 365DC in epoca bizantina, in sostituzione di un antico tempio di Dioniso. Oggi è ancora possibile riconoscere la pianta basilicale e un’imponente porta di accesso con una scalinata e delle colonne a lato. Nonostante sia chiamata cattedrale, non ci sono prove che questa chiesa fosse più importante di altre in città.

 

Chiesa San Cosma e Damiano

Nei pressi di questa chiesa Bizantina, che faceva parte di un complesso di 3 chiese (insieme alla chiesa di San Giovanni e a quella di San Giorgio), è stato rinvenuto un bellissimo mosaico pagano senza segni di iconografia religiosa, probabilmente appartenente in precedenza ad una ricca villa privata.

 

Macellum

Il Macellum altro non era che il mercato della carne e del pesce della città. Qui le persone si ritrovavano per fare la spesa e per chiacchierare, in un ambiente vivace e rumoroso. L’edificio su pianta quadrilobata presentava al centro una sontuosa fontana.

 

Teatro meridionale

Poteva contenere fino a 5000 spettatori su due piani, di cui solo uno ancora visibile. Il piano presenta 32 file di posti, alcune sedute presentano ancora i numeri greci che li contrassegnavano. Sopra l’entrata principale si trovava il palco reale, che veniva coperto da sfarzosi tendaggi per riparare dal caldo. Nei dintorni di questo teatro sono trovate evidenze del fatto che venissero venduti biglietti per gli spettacoli di questo teatro (un’invenzione per l’epoca). Inoltre agli spettacoli partecipavano anche le donne, che solo in seguito furono demonizzate con l’arrivo del cristianesimo e dei bizantini.

 

Teatro settentrionale

A differenza del più grande teatro meridionale, quello settentrionale poteva contenere “solo” 2000 persone e veniva utilizzato perlopiù per spettacoli musicali, per comizi politici e per declamazioni poetiche. Nel teatro ciascuna fila di sedili è dedicata ad una divinità e molte sedute sono numerate o contrassegnate con il nome di una famiglia. Nonostante sia in ottimo stato di conservazione, molte delle sue pietre vennero riutilizzate a partire dal V secolo, quando il teatro cadde in disuso.